La Gazzetta Ufficiale dello Stato ha pubblicato la scorsa settimana l’accordo raggiunto per l’approvazione del secondo contratto collettivo di lavoro per il calcio femminile professionistico, accordo che è stato firmato tra la Liga F e i sindacati FUTPRO, Futbolistas ON e Comisiones Obreras in quella che viene definita una “pietra miliare verso la professionalizzazione”. Questo accordo colloca il calcio femminile spagnolo tra i campionati più avanzati al mondo, addirittura davanti a Paesi come Stati Uniti, Inghilterra e Germania in molti settori. Forse uno degli aspetti più controversi è la mancata sottoscrizione dell’accordo da parte dei sindacati AFE e UGT.
L’accordo rappresenta un importante passo avanti, che comprende miglioramenti sostanziali in materia di maternità e di equilibrio tra vita privata e vita professionale, protocollo sulle molestie sessuali, aumento della retribuzione per le calciatrici, tutela della salute mentale, congedi, borse di studio e formazione.
Tra i nuovi obblighi per i club c’è l’obbligo di disporre di asili nido durante le partite e gli allenamenti fino al compimento dei tre anni di età del bambino o di mettere a disposizione sale per l’allattamento nelle strutture. Dal punto di vista contrattuale, se una giocatrice rimane incinta durante l’ultima stagione del suo contratto, avrà il diritto di rinnovare il contratto con il club per un altro anno alle stesse condizioni o di non rinnovarlo. L’accento è posto anche sul benessere fisico e mentale per il ritorno allo sport delle giocatrici dopo la gravidanza, per il quale La Liga F metterà a disposizione delle giocatrici personale specializzato.
Nella complessità della negoziazione di questo contratto collettivo, non sono stati tralasciati aspetti importanti come gli studi e la formazione culturale o il trasferimento, senza dimenticare che la vita di un calciatore professionista è breve e incide sulla formazione dei giocatori.
Anche l “integrità della competizione è stata oggetto di una menzione speciale, incorporando l” impegno a promuovere politiche attive per la prevenzione delle partite truccate, delle scommesse illegali e di qualsiasi altra pratica che possa essere contraria alla purezza della competizione.
Viene introdotto un meccanismo di compensazione della formazione a favore dei club di formazione. Affinché l’indennità di formazione sia versata ai club di formazione, i giocatori devono avere meno di 23 anni e devono aver giocato almeno due stagioni nel club.
Lo stipendio minimo per la stagione in corso è di 22.500 euro lordi a stagione, che saliranno a 23.500 euro lordi a stagione per la stagione 2025/2026.
In breve, questo accordo rappresenta un importante passo avanti nella crescita del calcio femminile spagnolo, una pietra miliare per la quale tutte le parti negoziali devono congratularsi per i loro sforzi e la loro responsabilità.
E se vogliamo essere ambiziosi in questo percorso di crescita del calcio femminile, sarebbe interessante studiare la fattibilità della contrattazione collettiva nella 1RFEF femminile, cioè nella seconda categoria femminile, dove, pur non essendo una competizione professionistica, ci sono molte caratteristiche che la definiscono tale.
È una categoria che, perché no, con il lavoro potrebbe essere attraente dal punto di vista audiovisivo e commerciale, fornendo anche un quadro che incoraggi la contrattazione collettiva – come è successo nella prima federazione maschile con l “approvazione l” anno scorso del primo accordo collettivo – generando così migliori condizioni per i club e i giocatori di questa categoria del calcio femminile.
Potete vedere la pubblicazione della Convenzione nel BOE qui.