Il 19 dicembre 2024, il Servicio de Impuestos Internos (“SII“), nell’ambito della sua strategia di lotta all’evasione fiscale, ha emanato la Risoluzione n. 121 (“Risoluzione“), che mira a rafforzare la corretta emissione di fatture da parte di supermercati e ristoranti. È degno di nota il fatto che questa Risoluzione sembra delegare ai dipendenti di questi esercizi alcuni poteri di controllo sull’emissione delle fatture e, quindi, evitare richieste indebite di emissione di fatture al solo scopo di aumentare il credito fiscale del contribuente.
Uno dei requisiti sostanziali per poter beneficiare di questo credito d “imposta, come stabilito dall” articolo 23 della legge sull “imposta sulle vendite e sui servizi (‘’), è che tali spese o esborsi devono essere direttamente collegati all” attività o alla linea di business del contribuente. A fini pratici, l “articolo 41 del regolamento LIVS stabilisce espressamente che gli esborsi non sono direttamente correlati all” attività del contribuente quando“sono utilizzati per scopi diversi da quelli che costituiscono la sua linea di business o attività abituale, come nel caso, ad esempio, di importazioni, acquisizioni o utilizzo di servizi che il contribuente effettua per uso proprio, o che, quando vengono utilizzati per la sua azienda o attività, tale uso è per scopi diversi da quelli del suo settore o attività, in modo tale che non può essere considerato direttamente correlato alla sua linea di business“.
In linea con quanto sopra, la Risoluzione sembra delegare ai lavoratori la responsabilità di determinare se un consumo è legato all’attività del contribuente e, in caso affermativo, di procedere all’emissione della relativa fattura. Ciò si evince dal paragrafo 5 del dispositivo, che richiede a supermercati e ristoranti di implementare procedure di controllo interno per garantire che le fatture vengano emesse solo nei casi in cui siano soddisfatti i requisiti stabiliti dalla Risoluzione. Tra questi requisiti, il paragrafo 2 stabilisce che le fatture possono essere emesse solo per operazioni“direttamente connesse all’attività” del contribuente. Allo stesso modo, il paragrafo 6 del dispositivo prevede sanzioni per ristoranti e supermercati in caso di mancata emissione del“corrispondente documento fiscale“.
La reale portata della Risoluzione è ancora incerta e sarà nota a partire dal 1° marzo 2025, data della sua entrata in vigore. Tuttavia, se questo tipo di delega dei poteri di controllo verrà confermata, riteniamo che si tratti di un precedente negativo e di una pratica di cui le autorità fiscali non sembrano aver considerato il pieno impatto. In un contesto in cui il SII cerca di combattere l “evasione fiscale attraverso un controllo più rigoroso, il trasferimento di una funzione esclusiva dell” autorità fiscale a terzi esterni all “amministrazione senza un” adeguata formazione fiscale avrebbe almeno tre conseguenze negative:
- Si indebolisce la responsabilità del contribuente di agire in buona fede e in conformità con la legge spostandola sull “emittente della fattura, sapendo che quest” ultimo non dispone di tutti gli strumenti necessari per confermare se la richiesta del contribuente è giustificata o meno.
- Punisce quindi, in modo non del tutto equo, il soggetto che emette la fattura, convertendo lo scopo di garantire l’incasso in una sorta di aumento delle entrate attraverso sanzioni nei confronti della parte più debole.
- Potrebbe generare percezioni negative tra i contribuenti, minando la fiducia nella capacità di controllo del SII e incoraggiando una minore compliance fiscale.
Riteniamo che quanto sopra sia poco pratico e, in molti casi, impossibile da rispettare. Poiché le regole devono essere concepite per raggiungere il loro obiettivo legittimo, riteniamo che il SII debba rivedere la Risoluzione e adeguarla in modo che le responsabilità e le sanzioni siano appropriate ed equamente applicate.
Per qualsiasi domanda relativa a questo argomento, contattare Vicente Sepúlveda e Javier Edwards.